Cerca nel blog

mercoledì 5 maggio 2010

presentazione della Storia Aurea racconto in versi di Pier Paolo Di Mino.



“...dicono che
Ulisse
sia tornato…”










L’EdiLet è lieta di invitarvi alla presentazione di

Storia Aurea
di Pier Paolo Di Mino.

Giovedì 20 Maggio alle ore 18
alla Confraternita dell’uva
in via Augusto Dulceri 56/58 (Roma zona Pigneto/Torpignattara)

Interverranno come relatori la poetessa e giornalista Silvia Santirosi e
il poeta e narratore Fabio Zanello.
La presentazione sarà corredata da una mostra tratta dalle illustrazioni del libro di Veronica Leffe

Storia Aurea inaugura la collana editoriale LA NAVE DEI FOLLI, un progetto di letteratura potenziale ed essenziale: certo svago metafisico è assicurato.


IL LIBRO
Un uomo che si perde in continuazione rinuncia presumibilmente a un carattere, quindi a un
destino, circostanziato. Borges reputava quella di Odisseo una delle due metafore essenziali che
la vita ci può e deve suggerire. La Storia Aurea è un racconto in versi che non esita ad
affrontare questa avventura essenziale, quella, detta altrimenti, del nostro drammatico ed
esaltante passaggio per questo mondo: o, come qualcuno deve essersi fatto sfuggire, per
questa valle del fare anima. La Storia Aurea è, infatti, il racconto di quella ricchezza
imperfettibile ed oscura che si trova alla fine di ogni viaggio. Il viaggio che, appunto, è da
sempre quello di Odisseo, con le sue derive, i suoi sbagli imperdonabili e, quindi, con il suo
bagaglio di svagato e leggero sapere: l’arte di costruire cavalli in legno di cipresso per arginare
l’insonnia: un’arma, ovviamente, destinata a fallire per chi dovrà vivere da sveglio; l’arte
scherzosa di indagare l’inconsistenza delle profondità; l’arte, anche, di fingersi un coraggio
studiato con cura per precipitare nello stupore dell’abisso. Di seguito, la collezione di eroi,
donne, bibite, caffè, liquori, voglie, desideri, sogni, tentazioni, incubi, postriboli, porti, città
costantemente eterne, mercati dove si contrabbanda lo scialo per guadagnare lo scialo, la
bellezza, i suoi distillati e veleni, le maschere che fanno di noi ciò che siamo, quelle che ci
trasformano in mostri, le medaglie, le punizioni astute acquistate senza peso nei negozi di
meraviglia, i suicidi, gli amici e allora i tradimenti, l’irresistibile orrore del domicilio che rende
tutto possibile, che fa sì che tutto accada perché un giorno sia una vita, il suo racconto.

Book trailer: http://www.youtube.com/watch?v=TOYdjfnR3j0


L’AUTORE
Pier Paolo Di Mino. Narratore e avventuriero. Ha rocambolescamente diretto la rivista
letteraria ERRE!. Ha pubblicato Il Re Operaio e Visiorama per i tipi de La Scimmia Edizioni.
Ha distrattamente scritto per la tv e il cinema (tra l’altro: Fine pena mai, con Claudio
Santamaria e Valentina Cervi). Si può inoltre inferire quale sia il suo essenziale gioco letterario
dalla solerte attività critica svolta sulle pagine del Paradiso degli Orchi.

L’ILLUSTRATRICE
Veronica Leffe è una illustratrice romana. Alla fine degli anni Novanta decisivo l’incontro
con la redazione letteraria della rivista Erre!, per la quale ha lavorato come art director,
copertinista, illustratrice, e sulla quale ha pubblicato, tra gli altri fumetti, L’imperatore di
Roma, tratto dall’omonimo film dello scomparso regista indipendente Nico D’Alessandria.
La collaborazione con il regista la porta anche ad occuparsi della realizzazione della
locandina del suo film successivo, Aracoeli. Attualmente lavora come copertinista e
illustratrice per La nave dei folli.


LA NAVE DEI FOLLI
È sotto la forma di una nave di folli che qualcuno ha visto questa nostra vita: questo bellissimo
niente, avrebbe detto Angelo Silesio. Una nave che è un sogno, ma che, per essere una nave,
ha pur sempre bisogno di una guida. E qualcuno deve pure avere pensato che questa guida
spetti alla letteratura. Certo qui la letteratura sta per una sorta di macchina che spreme
pensieri, che produce l’essenziale, l’essenza della vita. Ed accogliendo questa declinazione della
parola letteratura che LA NAVE DEI FOLLI, offre ciò che è oggi difficilmente trovabile altrove:
libri muti, racconti in versi, romanzi lirici, impossibili variazioni sui generi, libri di puro svago
metafisico, che si riallacciano al tenace filo rosso che, dai tempi delle raffigurazioni mistiche
nelle grotte di Altamira, attraverso le epopee popolari, le magnifiche concrezioni poetiche del
platonismo, il Rinascimento, il Barocco, fino al Romanticismo con le sue ultime fiammate nel
Dadaismo e nel Surrealismo, vivifica la certezza che la vita sia il luogo dove facciamo la nostra
anima, questo vasto mare che ovunque vai non ne trovi il confine, e di cui LA NAVE DEI FOLLI
è un’avventurosa esploratrice.

Presentazione della Nave dei Folli: http://www.youtube.com/watch?v=gTQ-APijsnA


LA CONFRATERNITA DELL’UVA
via Augusto Dulceri 56/58 ( zona Pigneto/Torpignattara)
Osteria trattoria, ristorante, aperitiveria, sala da sbronza,
ricettacolo di idee confuse, congrega di fannulloni; Deliziosa
cucina siciliana ( e non solo) da accompagnare con ottimi vini
rossi e bianchi. Sarà possibile prenotare la cena chiamando il
numero:
06.27858198

lunedì 22 marzo 2010

L' isola degli infami di Gianna Sarra

Una voce maschile: la voce di un

“naufrago”. La sua spiaggia,

però, è quella di un reality-show. Finché

è sull’Isola, il giovane uomo osserva,

giudica, riflette. È quasi un diario

il suo, divertito e perplesso, perfino

caustico, di un’esperienza non proprio

comune (o forse sì?). Dopo il tanto atteso

cappuccino con cui torna alla «realtà

», la storia comincia davvero. «Che

brutto esaurimento ho rischiato, sono

dimagrito quattordici chili, quanto di

cervello?».

Gianna Sarra racconta, tra divertimento

e disagio, un italiano al tempo

di Vallettopoli, gli presta una voce credibile

al punto da essere inquietante.

Il vero reality comincia fuori dal reality;

e intorno l’Italia è più televisiva

della televisione. Dialoghi d’amore

e disamore, tentazioni e più che tentazioni

(bisessuali), il prezzo di una

fama fragile, l’insospettabile pubblico

del trash, la politica «veltrusconizzata

» – tutto reso da una scrittura veloce,

sincopata, elettrica. Mentre una suora

cerca disperatamente di convertirlo,

l’ex naufrago scivola in un vortice di

pasticci esistenziali, prove inattese e

scandaletti, che potrebbe trasformarlo.

Ma in cosa?

Gianna Sarra ha scritto l’epopea di

un uomo senza qualità degli anni Zero.

Senza moralismi, fa esistere sulla pagina

un personaggio che non può lasciare

freddi. A costo di detestarlo.

Paolo Di Paolo

martedì 16 marzo 2010

L come LIBRI



CINQUE MOTIVI PER CONVINCERSI DELLA NECESSITA’ DEL LIBRO.





1) I libri sono pieni di polvere: salvano dall’igienismo.

2) I dorsi dei libri sono contundenti. Salvano dall’anestesia.

3) I libri, usati come cuscini, salvano dalla psicanalisi.

4) I libri, messi in tasca, ti fanno stare con i piedi per terra.

5) Certi libri, inoltre, salvano dalla salvezza.

venerdì 5 marzo 2010


VIDEO PRESENTAZIONE della STORIA AUREA racconto in versi di Pier Paolo Di Mino


dalla quarta di copertina:
Un uomo che si perde in continuazione
rinuncia presumibilmente a un carattere,
quindi a un destino, circostanziato. Borges
reputava quella di Odisseo una delle due
metafore essenziali che la vita ci può e deve
suggerire. Storia Aurea è un racconto in versi
che non esita ad affrontare questa avventura
essenziale, quella, detta altrimenti, del nostro
drammatico ed esaltante passaggio per questo
mondo: o, come qualcuno deve essersi fatto
sfuggire, per questa valle del fare anima.
Storia Aurea è, infatti, il racconto di quella
ricchezza imperfettibile e oscura che si trova
alla fine di ogni viaggio. Il viaggio che,
appunto, è da sempre quello di Odisseo, con le
sue derive, i suoi sbagli imperdonabili e, quindi,
con il suo bagaglio di svagato e leggero
sapere: l’arte di costruire cavalli in legno di
cipresso per arginare l’insonnia: un’arma,
ovviamente, destinata a fallire per chi dovrà
vivere da sveglio; l’arte scherzosa di indagare
l’inconsistenza delle profondità; l’arte, anche,
di fingersi un coraggio studiato con cura per
precipitare nello stupore dell’abisso. Di seguito,
la collezione di eroi, donne, bibite, caffè,
liquori, voglie, desideri, sogni, tentazioni,
incubi, postriboli, porti, città costantemente
eterne, mercati dove si contrabbanda lo scialo
per guadagnare lo scialo, la bellezza, i suoi
distillati e veleni, le maschere che fanno di noi
ciò che siamo, quelle che ci trasformano in
mostri, le medaglie, le punizioni astute acquistate
senza peso nei negozi di meraviglia, i
suicidi, gli amici e allora i tradimenti, l’irresistibile
orrore del domicilio che rende tutto
possibile, che fa sì che tutto accada perché un
giorno sia una vita, il suo racconto.

lunedì 1 marzo 2010

martedì 23 febbraio 2010

L di LETTERATURA



Marco Onofrio


A Eraldo Miscia, Roma

“Lei dice che le cose vanno male nel campo della letteratura: è un discorso che si fa da quando esiste la letteratura, e non significa nulla. Che i giovani siano presuntuosi e dilettanti è evidente; ma sono mai stati diversi? In questo mestiere – ché è un mestiere – cento e più devono perdere l’anima, perché uno solo di tanto in tanto si santifichi. Se c’è crisi, tanto meglio: si è messi davanti alle proprie responsabilità e costretti a far sul serio”

Cesare Pavese, 30 settembre 1946