Cerca nel blog

lunedì 22 marzo 2010

L' isola degli infami di Gianna Sarra

Una voce maschile: la voce di un

“naufrago”. La sua spiaggia,

però, è quella di un reality-show. Finché

è sull’Isola, il giovane uomo osserva,

giudica, riflette. È quasi un diario

il suo, divertito e perplesso, perfino

caustico, di un’esperienza non proprio

comune (o forse sì?). Dopo il tanto atteso

cappuccino con cui torna alla «realtà

», la storia comincia davvero. «Che

brutto esaurimento ho rischiato, sono

dimagrito quattordici chili, quanto di

cervello?».

Gianna Sarra racconta, tra divertimento

e disagio, un italiano al tempo

di Vallettopoli, gli presta una voce credibile

al punto da essere inquietante.

Il vero reality comincia fuori dal reality;

e intorno l’Italia è più televisiva

della televisione. Dialoghi d’amore

e disamore, tentazioni e più che tentazioni

(bisessuali), il prezzo di una

fama fragile, l’insospettabile pubblico

del trash, la politica «veltrusconizzata

» – tutto reso da una scrittura veloce,

sincopata, elettrica. Mentre una suora

cerca disperatamente di convertirlo,

l’ex naufrago scivola in un vortice di

pasticci esistenziali, prove inattese e

scandaletti, che potrebbe trasformarlo.

Ma in cosa?

Gianna Sarra ha scritto l’epopea di

un uomo senza qualità degli anni Zero.

Senza moralismi, fa esistere sulla pagina

un personaggio che non può lasciare

freddi. A costo di detestarlo.

Paolo Di Paolo

Nessun commento:

Posta un commento